20 milioni di euro alle major

Link: PI: Italia, 20 milioni di euro alle major.

Affinché questi sgravi della finanziaria siano veramente operativi, però, si attende il "decreto attuativo", annunciato proprio in questi giorni dal Ministro Melandri. Ed è proprio su questo aspetto che si inserisce il DdL Carlucci:

"È utile ricordare che con la finanziaria (…) sono state introdotte per la prima volta alcune misure specifiche di defiscalizzazione (…). Vi sono state però notevoli limitazioni: il credito d’imposta concesso era confinato alle piccole e medie imprese, mentre invece l’effetto virtuoso di un’agevolazione fiscale è più efficace in termini di ritorno economico e di volano per la filiera, qualora attribuito a favore dell’intero apparato produttivo. Inoltre, l’incentivo era attribuito solo alle imprese che non superavano un budget annuo di 15 milioni di euro, con la ovvia esclusione delle principali imprese discografiche italiane ed internazionali (…)".

Se si avevano dubbi, la proposta è ora chiara: meno tasse per le major.
Ma non è l’unica novità presentata dalla deputata azzurra:

"Al fine di promuovere lo sviluppo del mercato dei contenuti digitali è autorizzata la spesa di 20 milioni di euro per l’anno 2008 per l’erogazione di contributi alle imprese fonografiche"

I Radiohead vendono direttamente ? una rondine non fa primavera.

20 milioni sono una inezia per le discografiche e non cambiano di una virgola il mercato. Mi sembrano una regalia per mettersi la coscienza a posto e dire ""io ho fatto qualcosa".

ma invece di regalare dei pesci bisognerebbe insegnare a pescare o ancora prima adoperarsi per avere un bacino pieno di pesci. Non intervenire sui sintomi ma sulla malattia.

Oppure, se si ritiene che non ci sia possibilità, evitare l’accanimento terapeutico.

Guardando i bilanci delle major (cfr il grafico qui), mi pare comunque quantomeno "fuori luogo" la proposta Carlucci.

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5 thoughts on “20 milioni di euro alle major”

  1. Che tristezza leggere una proposta firmata dalla “Carlucci”, mamma mia.
    Detto questo, credi che lei abbia l’accortezza di andarsi a vedere il bilancio delle major?
    Mi sembra una cosa assurda donare soldi alle major, roba da pazzi. E chissà quante altre proposte simili ci saranno state di cui non siamo venuti a conoscenza, per fortuna.

  2. Ma cos’è questa crisi…

    Pensavo di riarrangiare il materiale letto da Quintarelli…Inutile, ha fatto un tale lavoro che lo peggiorerei sicuramente. Questi sono i link:20 milioni di euro alle case discografiche…Qualche dato sul diritto d’autore ed i ricavi delle major disco

  3. è brutto leggere tante affermazioni basate solo su pregiudizi ideologici e senza alcuna conoscenza dei meccanismi fiscali legati agli incentivi.
    Intanto il tema sono per l’appunto incentivi, ovvero sconti fiscali e non provvidenze (tipo quelli ai giornali, al cinema, agli editori )
    Quindi se un’azienda investe, ovvero spende, avrà degli sconti sulle tasse, in caso contrario no….
    Segnalo poi che già oggi le imprese posso accedere, così come qualsiasi impresa (non vedo urla di scandalo se Telecom o altre imprese di sw e hw usano tali incentivi) alle seguenti previsioni
    Legge 296/2006 art. 1 co. 280. A decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2006 e fino alla chiusura del periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2009, alle imprese e’ attribuito un credito d’imposta nella misura del 10 per cento dei costi sostenuti per attivita’ di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo, in conformita’ alla vigente disciplina comunitaria degli aiuti di Stato in materia…281. Ai fini della determinazione del credito d’imposta i costi non possono, in ogni caso, superare l’importo di 50 milioni di euro per ciascun periodo d’imposta.
    Anche questa volta si vuole generare un caso basato sul nulla, ma soprattutto non si guarda a ciò che avviene in decine di settori industriali e si grida all’anomalia se la previsione riguarda le imprese discografiche.
    Spendere meglio il tempo no ?

  4. Enzo ha ragione.
    avrei fatto meglio a vedere il testo del provvedimento.
    comunque mi sento abbastanza in regola con la coscienza, dato che critico sempre i finanziamenti e incentivi a io avviso insensati perche’ non incisivi e più che altro demagogici.
    ho criticato anche gli incentivi agli ISP quando ero ancora in I.NET, risultando poco simpatico a molti colleghi…
    beninteso, se poi gli incentivi ci sono, le aziende fanno bene ad usufruirne.

  5. Ciao Stefano e ciao di nuovo anche a Enzo.
    Ho risposto alle critiche di Mazza qua: http://www.popolodellarete.it/showthread.php?p=23899 . Prima di gridare all’ignorante e al pregiudizio ideologico su tutti i blog e forum umanamente raggiungibili spero di avere una risposta un po’ più rilassata laggiù. Un minimo di vis polemica – se ironica -, comunque, non fa mai male. Sia chiaro, i limiti europei al credito di imposta sono uguali per tutti i settori perciò ci sarebbe poco da gridare allo scandalo. Inoltre le agevolazioni fiscali – ne parlo anche nel disertato commento all’articolo – non sono certo un male a priori, anzi. Molto peggio è quando si inizia a parlare di contributi, istutuzioni di fondi comuni (in aggiunta al FUS, già mal gestito), istutuzioni di fondi regionali, controlli e controllori non meglio definiti e così via. In linea più generale: Punto Informatico dispone di un forum libero. Il mio sito internet era ben visibile così come è ben visibile la mia email. Se nascono dubbi, contestazioni, critiche o irrefrenabili voglie omicida il comportamento più trasparente ed elegante è porle al diretto interessato. Mi sbaglio?

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