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Il Boomerang Cecilia Sala Rimettiamo tutta la storia insieme in un post solo. In queste ore Cecilia Sala è in grossa difficoltà Da Grande conoscitrice della situazione iraniana ha voluto postare un video che pretenderebbe di mostrare la vita in Iran in modo provocatorio, ma è incorsa in una serie di infortuni piuttosto gravi È sotto accusa perché le immagini delle “vita vera” di Teheran sono in realtà una serie di minispot, recitati con attori, per pubblicizzare un ristorante di Sushi a Teheran, e altri locali. Ma dal punto di vista professionale, c’è molto di peggio Il video è stato subito accolto molto male, per il suo messaggio, ma Cecilia Sala si è difesa dicendo di avere utilizzato un video di un noto creato iraniano, Amir Fazeli che lei conosce noi no Purtroppo è falso. Il video usato dalla dalla Sala non esiste su nessun social di Fazeli Il video postato da Cecilia Sala ha una storia piuttosto agghiacciante. È nato come montaggio di clip dagli spot di Fazeli, e diffuso da un altro creator su TikTok, poi Reddit e Instagram. Il 14 giugno il video è stato notato dal cerchio della disinformazione a favore del regime iraniano E ha subito una mutazione. È diventato un messaggio di propagandi di regime È stato scelto dal cerchio opaco di account e bot È ripartito contemporaneamente su tre account e più o meno con lo stesso messaggio Il messaggio allucinante: IN IRAN NON C’E’ REPRESSIONE E I MEDIA OCCIDENTALI NON VE LO DICONO Solo a questo punto il video è stato notato da Cecilia Sala, o le è stato inviato. Lei lo ha leggermente editato escludendo uomini e tipi poco occidentali e ha leggermente edulcorato il messaggio. E il 18 giugno l’ha diffuso anche lei È diventato per Cecilia Sala IN IRAN NON C’E’ MEDIOEVO MA QUALCUNO RIESCE A DIRVELO RESTANDO SERIO Messaggio sostanzialmente identico, nell’obiettivo e nella sostanza, solo un po’ più soft nella formulazione. La repressione non è così terribile come la si dipinge. Ma Cecilia Sala ha un problema È già stata accusata di presentare in Occidente la versione del regime iraniano, come è successo per esempio nel caso di Ahoo Daryaei il 2 novembre È accusata dalla diaspora iraniana di presentare in Occidente una critica finta e di comodo al regime Insistere sul whitewashing del regime iraniano poteva essere molto scomodo. Da qui un’idea “geniale”: lo strawman, il falso bersaglio. Nel messaggio che accompagna il video la Sala finge di difendere con veemenza la gioventù iraniana dall’accusa di essere “medioevale”. Ma c’è ancora una volta un problema Nessuno ha mai accusato la società iraniana di essere medioevale. A essere molto peggio che medioevale è il regime feroce che la opprime, come tutti sappiamo. Il messaggio di Cecilia Sala finge di difendere i giovani per sdrammatizzare lo stato delle cose in Iran. Ci sono tanti rave, tanta droga, tanto gin. È un messaggio che finge di difendere giovani che nessuno attacca mentre in realtà resta perfettamente nel solco della disinformazione di regime in cui il video è nato. E in cui Cecilia Sala lo ha notato, o gli è stato spedito Stesso video, stesso messaggio. Un falso bersaglio, un obiettivo vero Quello di sdramattizare la situazione iraniana, e rendere più presentabile il regime degli ayatollah Questa volta non sono pochi ad averlo notato Cecilia Sala ha lanciato un messaggio che credeva furbo L’ha scagliato con molta forza Ma il suo video era un boomerang, che le sta tornando addosso. TB
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