QUANTO È SOSTENIBILE IL ROJAVA?

L’autonomia dello staterello curdo in Siria è geopoliticamente fragile. La natura stessa del dominio del Pyd ne svuota la legittimazione. I sospetti delle comunità arabe. L’eccessiva dipendenza dal Pkk garantisce l’inimicizia turca. Quella dagli Usa la futura solitudine.

di Vittoria Federici
Pubblicato il
Pubblicato in: Il mito curdo - n°7 - 2017
Dettaglio di una carta di Laura Canali. Per vederla interamente scorri a fine articolo. 

Nell’estate 2012, sedici mesi dopo lo scoppio delle rivolte in Siria, il governo di Baššār al-Asad, sotto scacco ad Aleppo, ritirò l’esercito dalle aree a maggioranza curda del Nord e del Nord-Est del paese. La popolazione locale fiutò un’opportunità e il Partito dell’unione democratica (Pyd nell’acronimo curdo) riempì velocemente il vuoto. Sostenuto dalla sua ala militare, le Unità di protezione popolare (Ypg), il Pyd assunse il controllo di tre enclave vitali abitate da curdi: Ğazīra, Kobani e ‘Afrīn.

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