PADOVA - Il caffè espresso è un rito italiano che non va strumentalizzato né fatto oggetto di speculazione. Lo afferma l'Appe in seguito alle polemiche di questi giorni sul prezzo della tazzina. «È ora di smetterla con questo terrorismo sul fatto che l'espresso arriverà a 2 euro. Basta parlare di "prezzo medio dell'espresso" perché il "prezzo medio" non esiste - afferma l'associazione - in Italia il prezzo del caffè dipende da innumerevoli varianti, a cominciare dalla miscela scelta, dalla macchina e dalla sua manutenzione e pulizia, all'attenzione alla sostenibilità, e poi la posizione del bar che lo vende. I costi di gestione di un bar in centro città sono diversi da quelli di uno di un paesino fino al servizio ossia consumazione al tavolo, tazza in porcellana, acqua di cortesia, cioccolatino d'accompagnamento».
Caffè a due euro
Appe riconosce che il caffè verde nell'ultimo anno ha avuto aumenti di quotazione mai visti in tanti anni, nell'ultimo anno addirittura vicino al 100%, ma il barista sa che non può aumentare il prezzo della tazzina nella stessa proporzione di questi aumenti e quindi fa da ammortizzatore. Ad esempio: negli scaffali il prezzo del caffè in polvere è aumentato già a doppia cifra percentuale, senza tanta pubblicità né tanta polemica. Invece per i bar è tutta un'altra storia. «Ci si dimentica o si fa finta di non vedere cosa c'è dietro ad una semplice "na tazzurella e cafè", come la chiamava il grande Pino Daniele: locale riscaldato o condizionato a seconda della stagione, accoglienza e parola di cortesia, tazzina-piattino-cucchiaino sempre pulito e igienizzati, zucchero di tutti i tipi illimitato - continua la nota - oltre ai costi di gestione e l'eventuale costo di transazione. In poche parole: di caffè non si vive, ma è indispensabile per far cominciare la giornata alla maggior parte degli italiani, e i baristi lo sanno. Però nell'ultimo periodo sembra quasi che il lavoro del barista sia diventato un servizio alla comunità, preferibilmente gratuito: dovrebbe stare aperto 365 giorni l'anno, possibilmente 20 ore al giorno, offrendo caffè espresso ad un prezzo simile "a quello delle macchinette". Ci dimentichiamo troppo spesso che il bar è una piccola azienda e, come tutte le imprese, deve fare i conti con costi di gestione, imprevisti e bilanci. Un numero? I 5 milioni di caffè espressi venduti al giorno in Italia: perché il buongiorno si vede dal mattino».