Ching e l’Italia, i due destini dell’imprenditore: dopo l'addio a Venezia, la Toscana lo omaggia. La linea di Brugnaro

VENEZIA Estremizzando un po’, mentre a Firenze gli facevano i ponti d’oro, a Venezia gli auguravano l’alta marea. È l’opposta accoglienza che Ching Chiat Kwong si è sentito riservare dall’Italia nel suo ruolo di investitore istituzionale e di sviluppatore immobiliare: su investitura del presidente Eugenio Giani, dal 2022 il magnate di Singapore è «“ambasciatore speciale” del commercio, della cultura e del turismo della Toscana nella regione dell’Asia», in quanto proprietario di tenute in Valdelsa fra Montespertoli e Certaldo. Proprio là dove si incrinò il suo rapporto con l’allora socio in affari Claudio Vanin, diventato nel frattempo il grande accusatore dell’inchiesta “Palude”, finché le polemiche sulle sue operazioni in laguna l’hanno convinto a vendere Palazzo Donà a Blue Sgr e a mettere sul mercato pure Palazzo Papadopoli.