SUL TEMA DEL COMPLOTTISMO

di Mario Adinolfi

Il 20 luglio 1969 c’è il primo allunaggio, ma nel 1976 esce il libro di Bill Kaysing, Non siamo mai andati sulla luna. E per mezzo secolo da allora su ogni evento scatta sistematicamente la teoria del complotto che arriva dritta fino al tentato assassinio di Donald Trump del 13 luglio 2024. Il complottismo è diventato un modo di pensare in particolare nel XXI secolo in cui si sono sviluppati il terrapiattismo, l’idea che i più feroci attentati dall’11 settembre 2001 al 7 ottobre 2023 siano in realtà autoattentati (vale anche per la strage di Mosca del 22 marzo 2024 sullo sfondo della guerra russo-ucraina), la teoria secondo cui tutti i personaggi apparentemente potenti siano in realtà manovrati da un “deep state” di potenti interessi finanziari dai contorni indefiniti, con un’esplosione di questa lettura dei fatti che ha ovviamente coinciso con l’avvento dei social e l’evento globale più traumatico del secolo: il lockdown Covid.

La teoria generale del complottismo è: quel che ci fanno vedere non è la verità, anzi serve ad occultarla. I filmati di Armstrong che cammina sulla luna in 21 luglio 1969? Una farloccata girata in studio da Stanley Kubrick perché gli americani non potevano perdere la corsa alla conquista dello spazio con i sovietici. Tra il 1969 e il 1972 sono allunati sei equipaggi, dodici persone hanno camminato sulla luna. Poi però per mezzo secolo più nulla e alcuni tentativi recenti sono falliti, pur essendo tecnologicamente molto più avanzati rispetto ai mezzi degli Anni Sessanta. Non pare ovvio che sia tutto falso?

Ho passato la mia vita non lontano dalle stanze del potere: ho lavorato per istituzioni governative con interessi internazionali, sono stato collaboratore di ministri, a lungo ho fatto il giornalista in Rai, l’opinionista in tutte le trasmissioni più note di tutte le reti, sono stato anche deputato in Parlamento. Ho conoscenza diretta dei trucchi della comunicazione, in particolare di quella connessa direttamente agli interessi politici e finanziari. Posso dire con assoluta certezza che l’informazione è manipolata da tali interessi. Questo vuol dire che può “creare” fatti che non sono veri o fornirne un’interpretazione opposta rispetto alle dinamiche reali che li hanno prodotti? Certo, può fare anche questo. Con un limite: il fattore tempo. Il tempo fa venire sempre a galla la verità.

Proprio perché sono consapevole di come il potere possa manipolare la realtà, io sono fermamente ostile al complottismo che solitamente si ferma a indicare burattinai indeterminati e generici. I colpevoli del “non ce lo dicono” per i complottisti non hanno mai un nome e un cognome. Una mia amica mi ha mandato un filmato di un tal Sandro Torella che non conoscevo, ma è perfettamente utile all’esemplificazione del problema. Ci permette di entrare nella strettissima attualità perché per questo Torella sono complotti sia l’attentato a Trump che la senescenza di Biden che sarebbe solo un eccellente attore assai furbo che recita le sue gaffe per apparire demente ma in realtà non lo è. Chi sono i burattinai del finto attentato? Chi è il regista della recita di Biden? Ovviamente, non chiedere a Torella. E se chiedi ti dice “i poteri forti”, il “deep state”, i “sionisti” o se proprio serve un nome proprio va di moda dire Blackrock, un colossale fondo di investimento con sede a New York e interessi in tutto il mondo.

Propongo una forma di igiene intellettuale per salvarsi dal complottismo: studiare i fatti, utilizzare il fattore tempo, non generare astruse teorie a caldo. È assolutamente vero che il potere, politico e finanziario, manipola l’informazione che giunge fino a noi e avvelena così la credibilità della comunicazione mainstream. Ma ciò non vuol dire che ogni fatto nasconda un complotto. E allora vuoi formarti una seria idea sul conflitto russo-ucraino? Studia i fatti, usa solo fonti verificabili. Fai lo stesso sulla guerra in corso tra israeliani e palestinesi. Ti vogliono imporre un vaccino? Valuta quali sono i rischi cui vai incontro e decidi da persona libera. Vedi Biden mancare di lucidità da anni? Non credere a chi dice che era un complotto per indebolirlo, ma non credere neanche a chi dice che c’è il complotto opposto e Biden recita la parte del fesso ma in realtà è lucidissimo. Guarda con i tuoi occhi, segui i fatti con costanza, analizza i dati arrivando alle fonti dirette come i filmati che non sono mediati, il fattore tempo ti darà anche il segnale che il suo decadimento è progressivo e dunque reale.

Così il fattore tempo ha sbugiardato un Draghi che proclamava solennemente il “non ti vaccini, ti ammali, muori” o “le sanzioni stanno piegando l’economia russa che perderà il 10%”. I fatti verificati in un lasso di tempo molto breve hanno provato che si trattava di menzogne, di una comunicazione totalmente manipolata con finalità di controllo della comunicazione. Ma sarete credibili se la denuncia di tali meccanismi manipolatori avverrà fatto per fatto, caso per caso, adottando uno sguardo sulla realtà che non sia ideologico e il complottismo è diventato purtroppo un’ideologia, per cui ogni fatto è in realtà diverso da come viene proposto.

Il fattore tempo è la chiave, lo studio analitico dei fatti l’altra. Senza queste due chiavi lo scrigno della verità storica non si apre. A 55 anni dal primo allunaggio, con dodici persone e sei diverse missioni che hanno fatto camminare persone sul terreno lunare, coinvolgendo complessivamente circa 400mila addetti tra il 1969 e il 1972, dovremmo avere almeno una testimonianza diretta che certifichi con prove che tutto questo è stato solo un gigantesco imbroglio. In assenza di questa testimonianza diretta è più probabile che l’uomo sulla Luna ci sia arrivato davvero. Così non credo che la terra sia piatta e non credo neanche che gli americani si siano autoinflitti l’11 settembre e gli israeliani il 7 ottobre.

Credo che ci siano degli innocenti in carcere nei casi di cronaca più mediatici degli ultimi anni (Olindo e Rosa, Bossetti, il più grave di tutti e mai affrontato da nessuno è Avetrana, Sabrina Misseri non ha ucciso la cugina) ma non credo invece all’innocenza di Chico Forti, di Giusva Fioravanti e Francesca Mambro sulla strage di Bologna o all’ossessiva ricerca di un omicida da parte della famiglia di Mario Biondo. Ogni storia va affrontata caso per caso, su ognuna ci si può formare una propria opinione studiandola. Così si deve fare sui temi più di interesse generale. Credo che sui vaccini Covid si sia prodotta la più grande rapina della storia alla fiscalità generale, non mi sono vaccinato, non sono morto pur essendo stato indicato come morituro in diretta televisiva dall’esperto di turno, né ho fatto morire nessuno; così credo che interessi analoghi sovrintendano alla follia della prosecuzione da anni della guerra tra Russia e Ucraina. Non credo che l’attentato a Trump sia un falso, non credo che la ferita sia stata bagnata da pomodoro o vernice rossa, non credo Biden reciti la sua demenza, credo che il mondo stia dentro a un tornante decisivo della sua storia e questo richieda un surplus di attenzione e consapevolezza rispetto alle manipolazioni di cui è capace il potere, ma per contrastarlo adeguatamente il complottismo è inadeguato. Studiare i fatti nei dettagli non vuol dire far prevalere i dettagli sul quadro generale, perché il primo studio deve essere quello proprio del quadro generale.

Ricordatevi sempre la massima di Hegel: il reale è razionale. Ciò che accade per il solo fatto che sia accaduto contiene una spiegazione logica. Se si vuole contrastare la logica evidente, bisogna essere molto convincenti e analitici nel dettagliare la logica nascosta. Altrimenti si diventa un Torella e questo vi fa vivere male perché vi trasporta su un piano di irrealtà pericoloso. Bisogna invece essere lucidi e consci, più che mai in questa fase storica, senza cedere a nessun approccio ideologico. Complottismo incluso.