Niente giretto in montagna e neanche un tuffo in piscina.
Overtourism sul Garda, a Sirmione 40 minuti per parcheggiare. E un gelato costa 7 euro
Quaranta minuti per parcheggiare, la passeggiata facendosi largo tra orde di turisti e gelati sciolti dal sole. E un cono a tre gusti viene venduto a 7 euro
Decidiamo di trascorrere una domenica pomeriggio di metà luglio nel centro di Sirmione, proprio per vivere da vicino il problema dell’overtourism.
Sole a picco e neanche una brezza di vento. Prima di imboccare la strada provinciale 11, quella che da Desenzano conduce alla perla del basso Garda, ci fermiamo in un supermercato e acquistiamo un paio di bottiglie d’acqua. Una sorta di «scorta», come se dovessimo attraversare il deserto, in vista delle code che ci attendono.
Sono le 15.10, visto l’orario siamo fortunati e lungo la sp11 non incontriamo incolonnamenti. Non si può dire lo stesso nel senso opposto di marcia, dove la coda inizia nel territorio di Desenzano e arriva quasi fino a Sirmione.
Il parcheggio, questione di (40) minuti
I problemi iniziano da Colombare e una volante della polizia locale ha posizionato una transenna dove «avvisa» i turisti e i visitatori che i parcheggi in centro sono «pieni». Infatti, mentre arriviamo nelle vicinanze del parcheggio Monte Baldo appare la scritta luminosa rossa che conferma quanto letto a Colombare. Molti si mettono in fila e attendono, con pazienza, che si liberi uno stallo. Qualcuno, in effetti, esce dall’ampio piazzale e così — minuto dopo minuto — si liberano al massimo due parcheggi.
Noi, invece, decidiamo di proseguire il nostro giro in centro, nelle aree dove si può sostare a pagamento o gratis. L’odissea si conclude in 40 minuti circa, quando incrociamo un’auto che sta per uscire e riusciamo a infilarci. È fatta. Il problema del parcheggio, almeno per oggi, è risolto.
Tre gusti, 7 euro
Con bermuda, scarpe da ginnastica e cappellino ci confondiamo tra le centinaia di turisti che incrociamo, mentre un paio di asiatici, incuranti del rischio, si tuffano nel lago da un muretto.
Prima di entrare tra le mura del cuore di Sirmione, molti si fermano ad acquistare una limonata. Altri, la maggior parte, comprano quelle «torce» a forma di gelato che vengono vendute lungo il corso: un cono con tre gusti costa sette euro.
Impossibile ammirare gli scorci della cittadina tra le più belle del Garda. Il tempo lo trascorriamo a scansare gelati che si sciolgono facilmente al sole e persone impegnate a mangiare e fare selfie da postare sui social.
Più sfortunato di noi, invece, è chi guida un’ambulanza che dopo le 15.30 deve percorrere il corso. Evidentemente deve soccorrere qualcuno. La gente si scansa, ma il mezzo di soccorso fa fatica e con lentezza raggiunge il luogo per aiutare una persona che si è sentita male. Per fortuna niente di grave, ma è la dimostrazione dei disagi causati dall’overtourism anche sul lago di Garda. Non solo nelle grandi città come, ad esempio, Venezia.
Spiaggette piene
Molti visitatori, tra l’altro, per completare un pomeriggio infernale — anche per le alte temperature — si contendono i pochi spazi nelle spiaggette (non ci sono più le distese del 2022 create dalla crisi idrica) rimaste libere. Succede a Punta Staffalo, luogo storicamente più tranquillo e meno caotico, ma anche in altri punti della cittadina del Benaco.
A Sirmione, che ogni anno traina il turismo del Garda e ospita circa 1 milione e 300 mila visitatori, non sembra esserci spazio (almeno in queste giornate) per il turista consapevole costretto a condividere lo spazio con la miriade di passanti che transitano in massa nel centro del borgo.