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L'Italia adotta Miki Ando
La rivale di Carolina è tornata

Milano, 26 settembre 2013

Fuori dalla Nazionale giapponese, la 25enne campionessa del mondo di Tokyo 2007 punta a Sochi allenandosi a Sesto San Giovanni dopo due anni e mezzo di stop. "La Kostner? La ammiro in tutto". Le polemiche legate alla figlia Himawari

C’è un po’ d’Italia dietro l’attesissimo ritorno di Miki Ando. La 25enne campionessa del mondo di Tokyo 2007 e di Mosca 2011 era lontana dalle gare da due anni e mezzo. E da aprile è mamma di Himawari ("Fiore del sole"), bimba nata da padre non reso noto, fatto che in Patria ha scatenato contro di lei un mare di critiche e di polemiche. Miki, dopo il programma corto del Nebelhorn Trophy di Obertstdorf, in Germania, è seconda. Nelle ore in cui la regina Yu-Na Kim annuncia che rinuncerà al Grand Prix per un infortunio a un piede, a precederla (64.69 a 59.79 punti, con tanto di minimo tecnico per Olimpiade e Mondiali facilmente realizzato), c’è solo la russa Elena Radionova, iridata junior in carica. La gara, per i Paesi non ancora ammessi, è valida anche quale ultima possibilità di qualificazione ai Giochi di Sochi del febbraio prossimo. Non per lei: il Giappone ha già tre pass acquisiti. Per lei segna il debutto nella seconda carriera.

Perché l’Italia? Perché Miki, a bordo balaustra, nell’occasione è seguita dal milanese Valter Rizzo (da anni tra i coach azzurri più in vista) e, a inizio settimana, accompagnata da mamma e figlia, s’è allenata al Palasesto di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano. A vederla in azione in pista, s’era intuito che la condizione è già di buon livello. Davanti a un cappuccino, anche a parole.Miki, di nuovo in gara: con quale obiettivo?
"In primo luogo per rivivere quelle gioie che solo il pattinaggio mi sa dare. E poi perché la possibilità di partecipare a una terza Olimpiade mi stimola".

Cosa dovrà fare per conquistare uno dei tre posti a disposizione, data la spietata concorrenza interna nell’ambito di una squadra che comprende le varie Asada, Murakami e Suzuki?
"Dovrò passare attraverso progressive tappe obbligate a livello locale, regionale e nazionale. La prima è in programma a Yokohama il 12-14 ottobre, la seconda nei pressi di Maebashi l’1-4 novembre e infine, la terza, ai campionati nipponici del 21-23 dicembre a Saitama".

Perché ha scelto Oberstdorf per il nuovo esordio?
"Perché la federazione tedesca, che ringrazio infinitamente, mi ha invitata".

Quella giapponese l’appoggia?
"Non più di tanto, ormai da tempo. Sono fuori dalla Nazionale e non so bene perché. Forse perché, a suo tempo, scelsi di allenarmi con un tecnico straniero, il russo Nikolai Morozov".

Quando uno dei vice era appunto Rizzo...
"Esatto: adesso, a Yokohama, faccio praticamente da sola. In tutto, per i salti, mi avvalgo della collaborazione di Yuko Monna. In previsione del Nebelhorn, ho pensato a Walter, che mi è sempre stato molto d’aiuto e col quale mi trovo molto bene anche caratterialmente".

E’ stato difficile riprendere?
"All’inizio molto, per giorni non ho sentito le gambe. Ora però va molto meglio. In gara non rischierò il triplo-triplo, ma poco alla volta spero di tornare in alto".

Da sempre è grande amica-nemica di Carolina Kostner: cosa pensa di lei?
"La ammiro in tutto e per tutto. Avrei sempre voluto avere la sua statura, la sua velocità d’esecuzione e la sua grazia".

E’ trascorsa una dozzina d’anni da quando eravate già ai vertici da juniores e lei, nel 2002, divenne la prima donna capace di eseguire in gara un salto quadruplo: qual è il segreto della vostra longevità?
"E’ vero, ci conosciamo da quando eravamo poco più che bambine. Credo ci accomuni il grande amore e la grande passione per questo sport. E la relativa flessibilità fisica...".

Ha scelto "My way" per il corto e "Fire bird" per il libero: dove spera la porteranno?
"Voglio tornare a pattinare come la vera Miki Ando".

Ha mai pensato a cosa farà da grande?
"Continuerò a dedicarmi agli show e poi mi piacerebbe tanto insegnare. Lontana da questo mondo non so stare".

Andrea Buongiovanni© RIPRODUZIONE RISERVATA
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