Alcuni chiedeono al nuovo sovrano di essere risparmiati, alcuni scappano codardamente abbandonando il proprio popolo... (a parte se l'Imperatore Showa era il "sovrano" realmente o no)
Ecco qui vi riporto una storia di come fu stato l'incontro tra l'imperatore Showa e il generale Douglas MacArthur, che fu stato il giorno 27 settembre nel 1945.
La mattina, alle ore 10:00. Arrivò l'auto con la quale accompagnava l'Imperatore di showa davanti all'ambasciata degli Stati Uniti d'America in Giappone. All'ingresso non ci fu il generale MacArthur, ma ci furono soltanto due ufficiali d'ordinanza. Il Generale, in quel momento decise già di non accoglierlo nè accompagnarlo. L'Imperatore, dopo l'ingresso, si separò dai compagni (i ministri e gli altri, che non vollero entrare), ed si fu diretto verso la sala di ricevimento con un suo interprete.
Dopo alcuni scatti di fotografia, iniziò colloquio tra loro. Gli entrambi, sia il governo giapponese sia il governo statunitense, nemmeno oggigiorno non annunciano ancora che conversazione fu scambiata tra loro. Però MacArthur appuntò nelle sue reminiscences la conversazione coll'Imperatore in quel giorno:
Mi ricordo come le sue mani si tremavano.
Ho avuto un'inquietante sensazione che implorasse l'esenzione dall'accusa come un criminale di guerra. Ma invece ha detto:
(parole dell'Imperatore)
"Io vengo davanti a Lei, Generale MacArthur, per offrire me stesso al giudizio delle Potenze che Lei rappresenta, come colui che porta l’esclusiva responsabilità per ogni decisione politica e militare adottata e per ogni azione compiuta dal mio popolo nella condotta della guerra."
E MacArthur continua:
Mi ha lasciato una profonda impressione. Questa assunzione corraggiosa di una responsabilità implicita con la morte - "una responsabilità chiaramente smentita dai fatti di cui sono pienamente consapevole (che l'imperatore in realtà è impunibile dal punto di vista della costituzione e del regime giapponese, anche se tanti delle Nazioni Alleate volevano portarlo al tribunale)", mi ha commosso fino al midollo.
E in quel momento mi sono reso conto che ho incontrato il primo gentiluomo di natura in Giappone. Alla fine dell'incontro, MacArtuher, che prima ebbe l'idea di non accompagnarlo, invece lo accompagnò fino all'ingresso per salutarlo. Per lui, era una dimostrazione di rispetto e simpatia.
Invece, l'Imperatore Showa, nell'intervista che si tenne nel 1977 nella sua villa imperiale, raccontò per prima volta i suoi ricordi dopo guerra. Ma quando gli venne posta una domanda di cosa ha parlato con il generale MacArthur, rispose: "Ho fatto una promessa chiaramente con il Generale, che non racconterò a nessuno quello che abbiamo parlato tra noi, e un uomo del genere si deve mantenere la promessa". E spirò nel Gennaio 1989 senza mai svelare della convesazione tra loro. Ha mantenuto la promessa.
E ricordiamo... Se c'è il Giappone di adesso, è perché grazie a lui (ho capito che voi non capite questo modo di ragionamento). E' facile inebriarsi giudicare il passato col metro del presente a base di "giustizia poetica"... Ma il rispetto ci si vuole. A Sua Maestà.
fonte primaria (Reminiscences - Douglas MacArthur)
fonte alternativa di Reminiscences (LIFE pubblicato il 24/07/1964 - Pagina 38, The Japanese Occupation)
fonte secondaria (Emperor Hirohito and Showa Japan: A Political Biography -Pagina 135)
fonte secondaria dal sito
fonte primaria di testimoni (video della intervista all'interprete di MacArthur)
( attenzione: Puo essere che magari MacArthur e il suo interprete hanno ricevuto le bustarelle dagli ultranazifascistanazionalisti giapponesi di estrema destra e sono stati chiesti a scrivere le storie false / a testimoniare su TV per onore dell'imperatore, con lo scopo di riscrivere la storia ed abbellire il regime militalismo giapponese. Siete liberi di fare supposizioni di ogni genere, ma si prega di non degradare la dignità di questi personaggi con le accuse senza fondamento. Grazie. )