In valigia 134 miliardi di bond falsi: mistero sui due asiatici fermati a Chiasso
|
ROMA (22 giugno) - Resta fitto il mistero sui due asiatici beccati il 4 giugno scorso a Chiasso dalla Guardia di Finanza mentre cercavano di entrare in Svizzera con in valigia bond Usa falsi del valore di 134 miiardi di dollari (circa 100 miliardi di euro), più o meno il pil della Nuova Zelanda.
Il Tesoro statunitense non ha avuto dubbi: i titoli di credito Usa per un valore nominale di 134 miliardi di dollari - 249 bond delle Federal Reserve del valore di 500 milioni di dollari l'uno e dieci bond Kennedy del valore di un miliardo di dollari ciascuno - trovati in una valigia con doppiofondo sono falsi. «Si tratta chiaramente di un falso, non certo di un buon falso», ha detto all'agenzia Reuters Stephen Meyerhardt, portavoce dell'ufficio del debito pubblico al Tesoro Usa, dopo che la procura di Como, allertata dalle Fiamme gialle, aveva avviato una indagine.
Come una spy story. Ma il mistero sull'incredibile vicenda resta fitto e sono subito cominciate a circolare le teorie più disparate. Sono soldi di terroristi che dovevano servire per comprare armi di distruzioni di massa. Sono i giapponesi che vogliono liberarsi di dollari in segreto. Sono agenti di Kim Jong Il che vogliono portare i soldi del dittatore nordcoreano al sicuro nei forzieri svizzeri.
I sospetti. A soffiare sul fuoco dei sospetti c'è il fatto che il sequestro dei bond taroccati è avvenuto poco dopo un allarme dato dal Tesoro Usa alle banche americane, invitate a una maggiore vigilanza sulla possibile circolazione di grossi quantitativi di denaro falso. Un avvertimento lanciato dopo l'arrivo di indicazioni di intelligence secondo le quali la Corea del Nord potrebbe tentare di aggirare le sanzioni Onu con una serie di iniziative illegali. Gli uomini di Kim Jong Il, sostiene Washington, potrebbero cercare di portare in Europa denaro e titoli falsi per finanziare la costruzione dell'atomica.
Nemmeno sulla nazionalità dei due - che si fingevano uomini d'affari - ci sono certezze: in un primo momento si credeva che i due fossero giapponesi, ma si tratterebbe in realtà di filippini. I due sono stati bloccati dalla Gdf a Chiasso mentre viaggiavano in treno dall'Italia alla Svizzera. «Niente da dichiarare», avevano risposto sicuri ai finanzieri al momento del controllo doganale. Ma quando i loro bagalgi sono stati controllati con più attenzione in un doppiofondo della valigia sono saltati fuori i titoli falsi.
I bond sono stati probabilmente taroccati usando software neanche troppo sofisticati per la elaborazione delle immagini. I funzionari del Tesoro Usa hanno fatto notare che la enormità della somma dei bond sequestrati indica da sola che si tratta di contraffazioni. Senza considerare poi che dagli anni '80 i bond emessi dal Teroro statunitense sono dematerializzati e non vengono più emessi in formato cartaceo. Indicazioni che però non hanno contribuito a fare luce sul mistero che circonda la vicenda.
|
|
|
commento inviato il 23-06-2009 alle 11:05 da fab | | |
|
commento inviato il 23-06-2009 alle 10:30 da Giovanni | | |
|
commento inviato il 23-06-2009 alle 09:57 da zorro | | |
|
commento inviato il 22-06-2009 alle 23:15 da Veleno Romano | | |
|
commento inviato il 22-06-2009 alle 22:59 da franco beretta | | |
|
commento inviato il 22-06-2009 alle 20:38 da seralex | | | |
|
commento inviato il 22-06-2009 alle 20:12 da mauro | |
|
|
|